IN MEMORIA DI LAURA D’ODORICO. Bibliografia ragionata

Attraverso questo breve scritto intendiamo ricordare Laura fornendo un quadro d’insieme dell’attività di ricerca che l’ha contraddistinta nel suo “periodo milanese” e proponendo una sistematizzazione dei lavori che, più di altri, ne hanno costituito il tratto distintivo.
I diversi progetti di ricerca realizzati da Laura, pur essendo riconducibili, sommariamente, ad una specifica area di indagine della psicologia dello sviluppo, quella relativa all’analisi dei processi di acquisizione e di sviluppo del linguaggio [1], sono accomunati da un’impostazione teorica di stampo socio-costruttivista che, da un lato, sottolinea l’interdipendenza, piuttosto che l’indipendenza, tra linguaggio e cognizione e, dall’altro, considera lo sviluppo linguistico come un fenomeno interindividuale piuttosto che intraindividuale, che ha luogo all’interno del contesto sociale entro il quale il linguaggio stesso si sviluppa e assume significato.
Inserendo il linguaggio all’interno di un contesto di sviluppo più generale, l’impostazione abbracciata da Laura si allontana dalle posizioni che lo considerano un sistema autonomo, strutturalmente e funzionalmente indipendente dall’intelligenza, da un lato, e dalla capacità comunicativa e sociale dall’altro, ipotizzando una fondamentale continuità tra abilità cognitive e comunicative precoci e il successivo sviluppo linguistico.
In quest’ottica, inoltre, viene rimarcato il ruolo dell’adulto volto a compensare il dislivello tra le abilità richieste dalle sequenze interattive e ciò che il bambino è in grado di fare autonomamente, permettendo, in tal modo, la realizzazione effettiva degli scambi e, al tempo stesso, lo sviluppo delle capacità del bambino. Tale ruolo, come spesso Laura ha rimarcato, non può essere inteso nei termini generali di un indefinito fattore socializzante, ma necessita di essere declinato in pattern concreti di interazione madre – bambino, riconoscibili a partire da osservazioni mirate e pianificate anche al fine di rilevare le eventuali co-occorrenze e sequenzialità comportamentali di cui sono responsabili entrambi i componenti della diade e che meglio di altre possono costituirne tratti distintivi [2].
Un aspetto dell’interazione tra madre e bambino che certamente ha contraddistinto il lavoro di ricerca di Laura è quello relativo all’input linguistico che le madri rivolgono ai propri bambini. In questo ambito di indagine i suoi lavori, nel corso degli anni, hanno spaziato ampiamente: l’interesse non era, infatti, rivolto unicamente alla descrizione delle caratteristiche dell’infant directed speech, in termini di semplificazione lessicale, sintattica, semantica, prosodica e funzionale, ma anche quello di comprendere come questi diversi aspetti del linguaggio materno indirizzato al bambino si modificassero nel tempo e in funzione dei contesti, quale ruolo assumessero alla luce delle crescenti abilità del bambino, andando a sintonizzarsi con le reali capacità comunicative e sociali di quest’ultimo, e come le caratteristiche di questo registro particolare potessero costituire, di volta in volta, dei fattori di protezione o, viceversa, dei possibili fattori di rischio per lo sviluppo linguistico [3, 4, 5].
Abbracciando tale modello le ricerche condotte da Laura hanno anche posto l’accento sulle differenze e sulla variabilità interindividuale, non solamente nello sviluppo tipico [6, 7], ma arrivando anche a considerare alcune popolazioni di bambini con sviluppo atipico, al fine di consentire l’individuazione di indicatori precoci di rischio, di ordine sia biologico, sia ambientale, e di favorire la realizzazione di percorsi di diagnosi e di intervento utili al benessere dei bambini.
Utilizzando prevalentemente la metodologia osservativa applicata ai disegni longitudinali, Laura si è occupata di analizzare lo sviluppo comunicativo-linguistico di bambini parlatori tardivi [8, 9, 10], di bambini nati pretermine [11, 12] e di bambini con sindromi genetiche (sindrome di Down [13, 14] e anomalie al cromosoma 14 [15]), allo scopo di individuare gli scostamenti tra le curve di sviluppo in queste popolazioni e i trend normativi. In tal senso, lo studio dello sviluppo atipico non è mai stato affrontato ritenendolo fine a se stesso, ma è sempre stato rivolto a comprendere in maniera approfondita i fenomeni e i processi che connotano le trasformazioni ravvisabili nell’evoluzione dei bambini con sviluppo tipico. Tali indagini risultano innovative soprattutto per quanto riguarda i bambini con sindromi rare, ma non solo, dato che in letteratura il ricorso a disegni di ricerca longitudinali affiancati dall’utilizzo dell’osservazione diretta come tecnica di quantificazione del comportamento, è stato raramente impiegato per indagarne le possibili curve di sviluppo.
L’attenzione, sia da un punto di vista teorico, sia metodologico, per la variabilità intra- e inter- individuale, sia nello sviluppo tipico che in quello atipico, ha consentito l’individuazione e la sistematizzazione di alcuni indici predittivi precoci del successivo sviluppo linguistico che spaziano da comportamenti comunicativi preverbali, quali vocalizzazioni, lallazioni e gesti, alla capacità di categorizzazione, al gioco simbolico [16, 17, 18, 19, 20].
Tale individuazione è stata resa possibile anche dall’impegno costante di Laura proferito nella predisposizione di griglie osservative sempre più dettagliate ed articolate, che potessero cogliere in modo sensibile ed esaustivo le varie espressioni comportamentali, e i relativi elementi costituenti, ascrivibili alle diverse abilità e/o competenze via via prese in esame. Di fatto, un aspetto che Laura ha sempre sottolineato è la relatività associata al potere predittivo dei diversi fattori, tant’è che molta riflessione ha guidato il suo lavoro nella scelta puntuale dei momenti evolutivi critici in cui valutare le interdipendenze tra le variabili oggetto di indagine.
Quelli descritti appaiono, a nostro avviso, gli elementi caratterizzanti l’opera di Laura e, in senso più generale, il suo modo di intendere e di affrontare lo studio dello sviluppo; li abbiamo condivisi, lavorando al suo fianco, li abbiamo fatti nostri e ci piace pensare che continuare a trametterli significhi anche mantenerLa viva al nostro fianco.

Nicoletta Salerni
Mirco Fasolo
Laura Zampini

1. D’Odorico, L. (2005). Lo sviluppo linguistico. Roma-Bari: Laterza.
2. Salerni, N, Suttora, C, D’Odorico, L (2007). A comparison of characteristics of early communication exchanges in mother-preterm and mother-full-term infant dyads. First Language, 27, 329-346.
3. D’Odorico, L., Jacob, V. (2006). Prosodic and lexical aspects of maternal linguistic input to late‐talking toddlers. International Journal of Language & Communication Disorders, 41(3), 293-311.
4. Zampini, L., Fasolo, M., D’Odorico, L. (2012). Characteristics of maternal input to children with Down syndrome: A comparison with vocabulary size and chronological age-matched groups. First Language, 32(3), 324-342.
5. Salerni N., Suttora C., D’Odorico L. (2013). Indici di rischio nello sviluppo linguistico dei nati pretermine: il ruolo dell’input linguistico materno. In: Lo sviluppo dei bambini nati pretermine. Sansavini A., Faldella G. (a cura di). Milano: Franco Angeli Editore.
6. D’Odorico, L., Carubbi, S., Salerni, N, Calvo, V. (2001). Vocabulary development in Italian children: a longitudinal evaluation of quantitative and qualitative aspects. Journal of Child Language, 28, 351-372.
7. Salerni, N, Assanelli, A, D’Odorico, L, Rossi, G (2007). Qualitative aspects of productive vocabulary at the 200- and 500-word stages: A comparison between spontaneous speech and parental report data. First Language, 27, 75-87.
8. Fasolo, M., D’Odorico, L. (2002). Vocabulary development of Late-Talking children: a longitudinal research from eighteen to thirty months of age. Rivista di Psicolinguistica Applicata, 3, 13-21.
9. D’Odorico, L., Assanelli, A., Franco, F., Jacob, V. (2007). A follow-up study on Italian late talkers: Development of language, short-term memory, phonological awareness, impulsiveness, and attention. Applied Psycholinguistics, 28(01), 157-169.
10. Fasolo, M., Majorano, M., D’Odorico, L. (2008). Babbling and first words in children with slow expressive development. Clinical Linguistics & Phonetics, 22(2), 83-94.
11. Fasolo, M., D’Odorico, L., Costantini, A., Cassibba, R. (2010). The influence of biological, social, and developmental factors on language acquisition in pre-term born children. International Journal of Speech-Language Pathology, 12(6), 461-471.
12. D’Odorico, L., Majorano, M., Fasolo, M., Salerni, N., Suttora, C. (2011). Characteristics of phonological development as a risk factor for language development in Italian-speaking pre-term children: A longitudinal study. Clinical Linguistics & Phonetics, 25(1), 53-65.
13. Zampini, L., D’Odorico, L. (2011). Gesture production and language development: A longitudinal study of children with Down syndrome. Gesture, 11(2), 174-193.
14. Zampini, L., D’Odorico, L. (2013). Vocabulary development in children with Down syndrome: Longitudinal and cross-sectional data. Journal of Intellectual and Developmental Disability, 38(4), 310-317.
15. Zampini, L., D’Odorico, L., Zanchi, P., Zollino, M., Neri, G. (2012). Linguistic and psychomotor development in children with chromosome 14 deletions. Clinical Linguistics & Phonetics, 26(11-12), 962-974.
16. Salerni, N, Calvo, V., D’Odorico, L. (2001). Influenze di ordine affettivo-relazionale e cognitivo nello sviluppo della competenza linguistica. Giornale Italiano di Psicologia, 4, 781-802.
17. Assanelli, A, D’Odorico, L, Franco, F, Salerni, N (2005). Ritardo linguistico, attenzione congiunta e comunicazione gestuale. Psicologia Clinica dello Sviluppo, 2, 291-316.
18. Fasolo, M., D’Odorico, L. (2005). La funzione comunicativa del gesto di indicare: un confronto tra bambini Parlatori Tardivi e bambini nella norma. Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 72, 93-100.
19. D’Odorico, L., Fasolo, M., Gatta, V. (2010). Lo sviluppo del linguaggio in bambini con disturbo pervasivo dello sviluppo e soggetti con disturbo specifico del linguaggio: indici predittivi e traiettorie evolutive. Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 77, 3-14.
20. Fasolo, M., D’Odorico, L. (2012). Gesture-plus-word combinations, transitional forms, and language development. Gesture, 12(1), 1-15.

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